violino Paolo Castello
Il lungo restauro di questo violino è stata una sfida importante per il nostro laboratorio. Lo strumento è arrivato a noi nel gennaio 2020 e il restauro è durato quasi un anno, accompagnandoci nel difficile tempo della pandemia.
Il lavoro di Paolo Castello ci racconta di una liuteria forse poco attenta alla ricerca stilistica fine a se stessa, ma più vicina alle necessità acustiche dei musicisti. Un abile artigiano, inserito nel contesto della Genova della seconda metà del 1700. Al bel legno di abete è affiancato un acero poco marezzato, di probabile provenienza appenninica.
QUI è possibile vedere alcune immagini dello strumento.
Nella tavola, oltre alla riparazione di numerose crepe, è stato necessario ripristinare la bombatura che si presentava molto deformata, specialmente in prossimità dei bordi. E’ stato necessario doppiare e sostituire gran parte dei bordi, nonché alcune parti di filetto (non originale).
Il fondo presentava una vistosa crepa d’anima che ha dovuto essere rinforzata internamente. La nocetta, non originale, è stata sostituita. Fasce, controfasce e tasselli, seppure in condizioni migliori del resto dello strumento, sono state ripulite dalle tracce di passati interventi piuttosto maldestri.
Il riccio, seppure non attribuibile a Paolo Castello, è particolarmente affascinante. Il manico è stato innestato.
In conclusione, è stato emozionante restituire a nuova vita un violino di questo importante autore del 1700.